Il titolo del post non si riferisce al mio commento sulle ultime vicende politiche, bensì al declino delle capacità oratorie di Silvio Berlusconi. Diciamoci la verità: è fatto vecchio, anche a parlare. Un linguaggio stantìo, aria fritta, una nenia più simile al Papa che a quell'imprenditore rampante degli anni '80.
Sono passati quasi venti anni dal duello televisivo con Occhetto da Mentana, in cui Berlusconi appariva come un politico "nuovo". Erano quelli, i bei tempi andati. Silvio era un venditore, un politico con charme, fascino, carisma. Sapeva parlare, da solo come in pubblico. Sapeva affrontare gli avversari, sapeva reggere il peso delle telecamere e delle domande dei giornalisti. Con un sapiente uso dei media, del marketing elettorale, degli spin doctor e di tutte le nozioni di comunicazione politica d'oltreoceano, si era costruito un personaggio solido e carismatico. Senza un briciolo di ideologia o di filosofia politica alle spalle. Pura immagine, puro carisma. Un venditore porta a porta di "buone speranze", da pagare in voti invece che in denaro.
Ma il tempo non è galantuomo. Silvio è invecchiato, usurato dal potere politico e mediatico. Non sa più affrontare un dialogo pubblico. Il suo ultimo duello risale allo scontro con Prodi, nel 2006, e l'ha pure perso. Non è una strategia politica, per sembrare superiore a tutti gli altri politici e ai "pollai" dei talk-show. Non sa proprio più affrontarli. Non partecipa a nulla, a meno che non sia l'unico ospite con giornalisti ammaestrati. Non riesce più a sostenere gli scontri verbali.
Silvio è vecchio e usurato. Dopo anni passati ad asservirsi i giornalisti e a circondarsi di leccaculo, ha lentamente perso le sue capacità oratorie. Per un venditore è una perdita enorme. Fortunatamente per lui, ha ancora tanti soldi e tanto potere. E tanti media da sfruttare per videomessaggi e monologhi. Ma le sue capacità retoriche sono sparite, non è più il nuovo che avanza, è il vecchio che si ostina ad attaccarsi alla poltrona. Se la televisione fosse libera e i giornalisti fossero imparziali, sarebbe già a Rebibbia da un bel pezzo. A giocare a poker con Previti, Dell'Utri e Cuffaro.